MedFocus.it

Correlazioni in Medicina



Benefici del trapianto autologo di cellule staminali nei pazienti con linfoma indolente trasformato


La trasformazione dei linfomi indolenti nella variante istologica aggressiva si traduce generalmente in un rapido decorso clinico e in una breve sopravvivenza.
Nonostante i regimi chemioterapici a base di Rituximab ( R-chemo ) siano diventati lo standard terapeutico nel trattamento del linfoma indolente trasformato CD20-positivo, l'effettivo ruolo del trapianto autologo di cellule staminali rimane ancora dibattuto.

Uno studio clinico è stato condotto al fine di determinare se l'esito clinico dei pazienti con linfoma indolente trasformato subisca un effettivo miglioramento nel caso in cui, al momento della trasformazione, siano sottoposti a trapianto autologo di cellule staminali.
Lo studio ha inoltre valutato i diversi esiti dei casi di linfoma con componenti ad alto e a basso grado istologico diagnosticati sia simultaneamente che successivamente a un periodo di malattia indolente conclamata.
Lo studio ha infine analizzato se la precedente somministrazione di trattamento con Rituximab ( MabThera ) durante il corso indolente della neoplasia sia in grado di modificarne l'esito clinico dopo trasformazione.

Un totale di 85 pazienti ( con età minore o uguale a 68 anni ) con diagnosi istologicamente confermata di linfoma indolente trasformato sono stati inclusi nello studio.

Tutte le analisi sono state condotte su 3 coorti: la prima ha incluso i pazienti con linfoma indolente trasformato ( coorte 1, tutti i casi di trasformazione di linfoma indolente ), la seconda ha incluso i pazienti con evidenza di coesistenza sia di istologia indolente che di istologia aggressiva al momento della diagnosi ( coorte 2, casi di trasformazione di linfoma indolente composito / discordante ) e la terza ha incluso i pazienti con linfoma trasformato dopo precedente malattia per lungo tempo nella variante indolente ( coorte 3, trasformazione di linfoma indolente sequenziale ).

Il 64% dei pazienti inclusi nello studio ( n = 54 ) è stato sottoposto a trapianto autologo di cellule staminali di consolidamento, mentre il restante 36% dei pazienti ( n = 31 ) non ha ricevuto tale intervento.

Nella prima coorte di pazienti ( tutti i casi di trasformazione di linfoma indolente ), la sopravvivenza globale e la sopravvivenza libera da progressione a 5 anni per i pazienti sottoposti a chemioterapia contenente Rituximab e trapianto autologo di cellule staminali sono state rispettivamente del 67% e del 60%, contro il 48% ( P = 0.11 ) e il 30% ( P = 0.02 ) osservato nei pazienti sottoposti a sola chemioterapia contenente Rituximab.

Nella seconda coorte di pazienti ( casi di trasformazione di linfoma indolente composito / discordante ), la combinazione di chemioterapia contenente Rituximab e trapianto autologo di cellule staminali non ha mostrato alcun effetto sulla sopravvivenza globale ( 76% versus 67%; P = 0.66 ) o sulla sopravvivenza libera da progressione ( 71% vs 62%; P = 0.54 ) rispetto alla somministrazione della sola chemioterapia.

Al contrario, nella terza coorte di pazienti ( trasformazione di linfoma indolente sequenziale ), la combinazione di chemioterapia contenente Rituximab e trapianto autologo di cellule staminali ha migliorato sia la sopravvivenza globale ( 62% vs 36%; P = 0.07 ) che la sopravvivenza libera da progressione ( 53% vs 6%; P = 0.002 ) rispetto alla somministrazione della sola chemioterapia, indipendentemente da precedente terapia con Rituximab.

L'effetto benefico del trapianto autologo di cellule staminali è risultato essere significativamente più alto nei pazienti che non avevano ricevuto Rituximab durante la fase di linfoma indolente.

In conclusione, il trapianto autologo di cellule staminali ha migliorato i risultati nel linfoma indolente trasformato sequenziale, ma non nel caso della malattia composita / discordante.
L'effetto positivo associato al trapianto autologo di cellule staminali è risultato essere maggiore nei pazienti che non hanno ricevuto Rituximab durante la fase di trasformazione della malattia. ( Xagena2015 )

Madsen C et al; Ann Oncol 2015; 26: 393-399

Onco2015 Emo2015 Farma2015

Altri articoli